E' senza dubbio la più bella e più difficile ferrata delle dolomiti.
Necessarie doti di resistenza, tecnica di arrampicata, passo sicuro, senso d'orientamento e esperienza di montagna.
Dal rif. Carestiato (mt. 1.834) in pochi minuti all'attacco che fà capire subito il livello medio della ferrata: una paretina verticale di 30 metri con pochissimi appigli superata la quale si risalgono delle balze rocciose fino ad un grande traverso orizzontale praticamente liscio (punto più difficile) che conduce ad un terrazzino dove finalmente si può riprendere fiato.
Si sale poi in un anfiteatro roccioso stupendo fino alla Pala del Belia (2.295 mt.) e da lì, tramite l'ultimo tratto di ferrata impegnativa, sulla cima Cattedrale (2.557 mt.), quindi sulla cresta delle Masenade, discesa la quale, si giunge a forcella Masenade (2.650 mt.) dove vi è possibilità di rientro a passo Duran tramite il visibile (difficile da scorgere) biv. Grisetti (2.050 mt.).
Proseguire comunque in direzione nord verso la spalla della Moiazza che si supera con un altro tratto di ferrata discretamente impegnativo.
Da qui comincia la bellissima cengia Angelini, un terrazzo roccioso naturale che termina in prossimità del bivacco Ghedini (mt. 2.601).
Comincia ora la lunga discesa, tutta su via ferrata, verso il rif. Carestiato dove si chiude questo splendido anello.
In caso di pioggia prestare molta attenzione alla discesa in quanto avviene tutta su lastre rocciose levigate e molto ripide.
L'itinerario si svolge praticamente in giornata e occorrono dalle 7 alle 9 ore per effettuare il giro completo.
Pernottamento consigliato presso il rif. Carestiato
Causa altitudine e particolari condizioni climatiche della zona, si raccomanda di consultare sempre le previsioni del tempo e di non mettersi in marcia in condizionidi tempo incerto.
Tipologia | Altitudine | Posti letto | |
---|---|---|---|
Carestiato | rifugio | 1.834 mt. | 50 |
Grisetti | bivacco | 2.050 mt. | 9 |
Ghedini | bivacco | 2.601 mt. | 9 |